Gian Lorenzo Bernini

Gian Lorenzo Bernini (1598–1680) è stato scultore, architetto, pittore e scenografo italiano, considerato il massimo esponente dell’arte barocca. Le sue opere, ricche di dinamismo, teatralità e pathos, hanno segnato in modo indelebile l’arte occidentale.
Infanzia e formazione (1598–1610)

Nacque il 7 dicembre 1598 a Napoli, da Pietro Bernini, scultore manierista toscano, e da Angelica Galante. Si trasferì a Roma nel 1606 con la famiglia, dove il padre lavorava per la corte papale.Fin da giovanissimo mostrò un talento straordinario per il disegno e la scultura. Il padre lo formò nelle tecniche artistiche, ma Gian Lorenzo superò presto il maestro, sviluppando un proprio stile, energico e innovativo.
Primi successi e mecenati (1610–1620)

A soli 12 anni scolpì busti e rilievi che attirarono l’attenzione di potenti mecenati, in particolare del cardinale Scipione Borghese, nipote di papa Paolo V. Per lui Bernini realizzò alcune delle sue prime opere celebri:
  • Enea, Anchise e Ascanio (1618–19)
  • Il Ratto di Proserpina (1621–22)
  • Apollo e Dafne (1622–25)
    Queste sculture, conservate alla Galleria Borghese di Roma, mostrano già il suo genio per il movimento, la drammaticità e l’espressività corporea.

Apice del Barocco e incarichi papali (1620–1650)

Con il pontificato di Urbano VIII (Maffeo Barberini), Bernini divenne l’artista ufficiale del papato. Ricevette incarichi importantissimi, tra cui:
  • Baldacchino di San Pietro (1624–33): una colossale struttura in bronzo sopra l’altare maggiore della Basilica di San Pietro.
  • Tomba di Urbano VIII
  • Fontana del Tritone (1643) e Fontana dei Quattro Fiumi (1648–51) in piazza Navona
In questo periodo Bernini rivoluziona la scultura e l’architettura, integrandole in un linguaggio scenografico e spettacolare, al servizio della Chiesa cattolica post-Tridentina.
Architettura e urbanistica

Bernini non fu solo scultore, ma anche architetto e urbanista. Il suo progetto più celebre è:
  • Colonnato di Piazza San Pietro (1656–67): un grande abbraccio ovale di colonne doriche, che accoglie i fedeli davanti alla basilica, simbolo della Chiesa come madre accogliente.
Lavorò anche a:
  • Palazzo Barberini
  • Scala Regia in Vaticano
  • Chiesa di Sant’Andrea al Quirinale (capolavoro dell’architettura barocca)

Estasi e dramma: le opere mature

Una delle sue opere più celebri è l’Estasi di Santa Teresa d’Avila (1647–52), realizzata per la cappella Cornaro nella chiesa di Santa Maria della Vittoria. L’opera unisce scultura, architettura, pittura e luce in una potente scena mistico-erotica, espressione perfetta della teatralità barocca.
Declino temporaneo e rivincita

Durante il pontificato di Innocenzo X Pamphilj, Bernini fu temporaneamente messo da parte (favorito fu Borromini), ma con Alessandro VII Chigi tornò al centro della scena artistica romana.Negli ultimi anni realizzò altre grandi opere come:
  • Angeli con gli strumenti della Passione (Ponte Sant’Angelo)
  • Busto del Salvatore
  • Tomba di Alessandro VII in San Pietro

Morte e eredità

Gian Lorenzo Bernini morì a Roma il 28 novembre 1680, a 81 anni. Fu sepolto nella basilica di Santa Maria Maggiore.
Stile e innovazioni
  • Scultura dinamica: figure in movimento, colte nell’istante più intenso (come nei fotogrammi)
  • Espressione teatrale: forte emozione nei volti e nei gesti
  • Sintesi delle arti: fusione di scultura, architettura, pittura, luce e spazio
  • Luce e ombra come elementi drammatici
  • Coinvolgimento emotivo dello spettatore, al centro della scena

Opere principali
Opera Anno Luogo
Apollo e Dafne 1622–25 Galleria Borghese, Roma
Estasi di Santa Teresa 1647–52 Santa Maria della Vittoria, Roma
Baldacchino di San Pietro 1624–33 Basilica di San Pietro, Vaticano
Colonnato di San Pietro 1656–67 Piazza San Pietro, Vaticano
Fontana dei Quattro Fiumi 1648–51 Piazza Navona, Roma
Tomba di Urbano VIII 1628–47 Basilica di San Pietro
Sant’Andrea al Quirinale 1658–70 Roma

Influenza e ereditàBernini influenzò profondamente l’arte europea per oltre un secolo. Il suo stile teatrale, narrativo e dinamico divenne il modello del Barocco in tutta Europa, da Parigi a Madrid, da Vienna a Praga.Fu anche precursore del teatro visivo moderno e dell’arte immersiva. Il suo esempio è rintracciabile nei lavori di Canova, Rodin, e persino nella scenografia cinematografica contemporanea.
Citazione emblematica
“Chi non sa scolpire il movimento, non sa scolpire.”
— Gian Lorenzo Bernini